La piazza e il significato delle sue grida

In questi giorni in cui ci si arrabbia per quello che accade, “la piazza” diviene il luogo ideale per esternare il proprio malessere, nascosti dal rumore delle altre persone. Ma cosa si nasconde dietro molte di quelle persone che gridano la rabbia delle cose che non vanno?

Alzare la voce serve ad esternare il malessere e a sfogare la rabbia, ma non serve a fare in modo che le cose cambino perché gridare equivale ad essere incompresi e a far così perdere il valore a quello che si vuole dire.

Non urlare, non attaccare, non usare le parole senza soppesarle, ricordati che in una piazza non è il tuo pensiero ad essere esposto ma quello di coloro che guidano la piazza, che anche se possono avere una idea simile alla tua non saranno mai in grado di esternare il tuo modo di pensare. Allora sii coraggioso e parla senza gridare.

Non cercare d’intimidire gridando, perché non sarai certamente ascoltato e ricordati invece di guardare sempre chi hai attorno, perché le tue parole assumeranno un significato differente a seconda di chi le dirà assieme a te e da come saranno dette.

Lo scendere in piazza è democratico, ma l’essere usato dalla piazza dimostra che le masse hanno una mente che è differente dalla somma di coloro che compongono quel gruppo di persone.

Non possiamo cambiare le cose se non siamo noi i primi a cambiare. Non si può pensare che i figli saranno educati se i genitori non lo sono. Non possiamo costruire un futuro migliore se non sappiamo guardare oltre al bisogno individuale. La democrazia è quando il popolo sa scegliere per il futuro di tutti e non solo di alcuni. Per questo motivo ricordati di scegliere cosa dire e non farti dire cosa urlare.


Impariamo a saper comunicare
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 – 349.3520327