Malattia psicosomatica

In ambito psicosomatico, la malattia viene interpretata come linguaggio del corpo e il sintomo come messaggio di un disagio del paziente che non è stato in grado di comunicare in nessun altro modo. Per questo motivo, questo messaggio dovrà essere letto cogliendo l'analogia tra la funzione dell'organo colpito e la funzione psichica corrispondente ivi rappresentata simbolicamente.

Il paziente psicosomatico ha come caratteristica l'alexitimia, cioè l'incapacità a esprimere attraverso le parole le proprie emozioni o, se riesce a nominarle, non le sa riconoscere. Allora la somatizzazione va intesa come manifestazione attraverso il corpo di un conflitto che non può essere espresso attraverso la parola e la psiche, ma che viene immediatamente scaricato nel soma utilizzando meccanismi di difesa come la rimozione e il diniego, scegliendo l'organo che ha analogia con il materiale rimosso.

Il paziente psicosomatico, non sapendo parlare con le parole, riesce però a parlare con il corpo, a simbolizzare con il corpo!

Così il paziente viene considerato nella sua unicità e la patologia assume significato in quanto presentata da quell'individuo e non semplicemente in quanto tale.

Importante è sottolineare che anche se tutte le malattie organiche possono avere una componente psicologica (estremizzando, se pensiamo ad esempio alla frattura di una gamba, essa non ha nulla di psicologico, ma la depressione che ne può derivare dall'essere costretti a letto influisce sicuramente sullo stato del paziente) prima di poter considerare una malattia come psicosomatica, devono essere fatte approfondite indagini mediche.

Bibliografia: L.Merati, B.Mantellini "La medicina complementare nella pratica clinica" ed Masson 2005


Per ulteriori informazioni
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 - 349.3520327