Psiche e soma

Psiche e soma sono 2 facce della stessa medaglia. Quando una delle due soffre, il suo complementare non può fare altro che risentirne mostrando a suo modo quella sofferenza. Se ci si rompe una gamba (soma) si è costretti a stare a letto e ci si deprime (psiche). Anche quando la malattia parte dalla psiche (ad esempio ansia e stress per un incarico lavorativo) il disagio si riversa sul soma (ad esempio cefalea o reflusso gastrico o colon irritabile). Finché la gamba non guarirà, l'umore rimarrà alterato; così come finché non ci si sentirà in grado di gestire l'ansia e lo stress lavorativo, lo stomaco e/o l'intestino continueranno a dare problemi. Assumere dei farmaci per lenire i disturbi, può permettere di tamponare la situazione, ma quando la patologia è psicosomatica, per poter affrontare il problema, bisognerà intervenire sulla causa, ricordando che più tempo si attenderà per farlo, più tempo servirà per modificare i comportamenti, le strategie e le abitudini acquisite per tamponare. Appena ci si rende conto di un problema (che parta dalla psiche o dal soma) è fondamentale occuparsene. Accade però che quando il problema ha una origine fisica, venga facilmente preso in considerazione perché innegabile (alla gamba rotta corrispondono dei fissatori esterni, del gesso o altri sistemi fisici); mentre quando il problema derivi dalla psiche, si tenda a non dargli il peso che meriterebbe. Così l'ansia non tende a non venir gestita e invece che permettersi di trovare una soluzione per farla diminuire, ci si concentra sui farmaci in grado di regolare stomaco e/o intestino, creando una dipendenza dal farmaco stesso o uno spostamento della sintomatologia su un altro organo bersaglio.

Le emozioni fanno parte del vissuto psicosomatico, non ce ne si può dimenticare.


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