Voler bene e amare

Nelle parole “volere bene”, vi è nascosto implicitamente una quota di possesso e attaccamento. Quando voglio bene ad una persona creo una sorta di legame di appartenenza che spesso di confonde col possesso. Differentemente amare una persona, vuole dire renderla libera, ovvero darle la capacità di spiccare il volo.

E' utile distinguere anche la parola amare da “essere innamorati”. Infatti la prima presuppone una relazione, mentre la seconda sottolinea il bisogno di essere padroni di una parte dell’altra persona. Essere innamorati equivale a proiettare sull'altra persona quello di cui si ha bisogno, che non è detto essere quello che l'altra persona potrebbe offrire.

Allora, per parlare di amore è bene distinguere il suo significato, secondo la trazione della lingua greca. Eros che è l’amore passionale istintivo e fisico; Philia che è l’amicizia, l'affetto della relazione; e infine l'Agape, ovvero l’amore disinteressato, il desiderio dell'altro, quando l'altro non c'è. Distinguendo così l'amore scopriamo che non esiste un solo tipo di amore, ma bensì una continua miscela di questi tre componenti.

Sfortunatamente non sempre si è in grado di ascoltare e accettare alcuni risultati di questa mescolanza a causa del bisogno eccessivo e immoderato che una persona sente per se stesso (egoismo) o per la paura del cambiamento nella messa in discussione all'interno della relazione.

Potremmo affermare che amare vuole dire sapere rendere libera l'altra persona, essendo in grado di essere liberi.


Per maggiori informazioni
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 – 349.3520327