Occhio, malocchio, prezzemolo e ...


Chi non si ricorda la formula contro il malocchio del film con Lino Banfi del 1983? Da allora sono passati 33 anni e ancora molte sono le persone che decidono di usare riti, formule e amuleti per allontanare “malefici e sortilegi”. Si pensi alla tradizione popolare antica e molto sentita in tutta Italia di buttare un po' di sale dietro alla schiena se viene rovesciato, o di non aprire l'ombrello dentro casa, o di regalare oggetti rossi (tipo il cornetto) nel caso in cui si è perseguitati dalla sfortuna. Dall'altra parte sono poche le persone che considerano due fenomeni importanti che sono la “profezia che si autodetermina” o il famoso “effetto Placebo”. Il primo fenomeno si riferisce al “fasciarsi la testa” e a ricercare involontariamente ciò che potrebbe determinare il disastro, andando in questo modo ad aumentare le possibilità che esso accada; mentre l'effetto placebo è dato dal fatto che più credo nelle possibilità che una cosa sia vincolante al succedersi di qualcosa (nel bene e nel male) più il mio corpo farà in modo che accada (ad esempio se sono convinto che prendere un caffè mi sveglierà all'istante, il caffè funzionerà… poco importa che la caffeina avrà bisogno di un tempo di assorbimento preciso per essere efficace).

La mente umana ha bisogno di credere di poter controllare quello che accadrà e siccome non sempre siamo in grado di fare tutto da soli, diviene funzionale appoggiarsi a qualcuno che possa aiutarci andando a sconvolgere le leggi della razionalità. In fondo la sfortuna non la capiamo mai.

Ma quanto questo dipende dalle nostre paure?


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